Ogni volta che l’ho vista è stato speciale: l’aurora boreale è il simbolo dell’incontro tra la terra e il sole del mattino, luce che rischiara il cammino e sconfigge le tenebre di chi si è perso e si ritrova.
Avvanzava lentamente sulla neve gelida: le sue zampe percuotevano ritmicamente la crosta bianca e il loro incedere unito al suo respiro, corto anche a causa della preoccupazione, erano gli unici suoni udibili nel silenzio. Poi si fermò, e io ero lì.
Un tramonto è sempre un passaggio, a volte attraverso una struttura possente diventa magico. La bellezza comincia nel momento in cui decidi di essere te stesso, smetti di scattare con gli occhi e ti lasci rapire.
Sentì un fruscio e un rotolare di piccole rocce alla sua sinistra e seguiì quel rumore ancora, allontanandomi dagli alberi verso il dirupo che si affacciava sul torrente, ghiacciato solo ai bordi lungo le rive. E lì intravidi finalmente una sagoma.
Quando siamo arrivati alla laguna glaciale ho scoperto con i miei occhi che il ghiaccio è blu, davvero blu, azzurro in tute le sue sfumature, senza trucchi, se non lo vedi non puoi crederci. I veri riflessi dell’ azzurro li rincorri nel ghiaccio.
Non si sa mai, magari proprio quel giorno è destino che tu faccia l’incontro della vita… ed è meglio prepararsi bene al destino.
Il faro era una torre alta e bianca, ma nell'oscurità non si vedeva, la luce era sospesa nell'aria come una stella sconosciuta
© Luca Cagnasso 2024